I Pitti, gli Highlander di 2000 anni fa

I Pitti erano stanziati oltre il limes settentrionale dell’Impero ed i Romani tentarono più volte di penetrare nel loro territorio. Riuscirono anche a sconfiggerli qualche volta ma senza mai iniziare una vera e propria campagna di penetrazione e conquista, dettato probabilmente da questioni pratiche. Un territorio inospitale oltretutto difeso tenacemente non meritava certamente il sacrificio di migliaia di legionari. Stiamo parlando dei Pitti. Quasi un millennio prima dei “kilt” e dei “clan” in Scozia dominavano loro, bassi e bruni di capelli e di carnagione, almeno secondo le descrizioni dei Romani, possono essere considerati gli autentici aborigeni delle Highlands. Circa le loro origini ci sono però diverse teorie: c’è chi li fa risalire addirittura ad una tribù di Algonchini del Canada o ad un ceppo non indoeuropeo.

La maggioranza degli storici però concorda con quanto raccontavano i centurioni più esperti. Per loro i Pitti avevano affinità con i popoli incontrati in Spagna e che pertanto li vuole discendenti dei primi coloni neolitici arrivati dalla penisola iberica intorno al 7000 a.C. La loro principale peculiarità era quella di tatuarsi il corpo non con una semplice tintura estratta dalle radici come facevano ad esempio i Celti ma erano soliti incidere direttamente la pelle. Abilissimi con l’arco, militarmente molto più disciplinati di altre tribù, i Pitti furono per anni una spina nel fianco delle legioni romane.
Nella battaglia di Monte Graupio le truppe comandate da Gneo Giulio Agricola ebbero la meglio sugli indigeni di Calgaco, ma fu proprio dopo questo scontro che la strategia dei romani mutò. Essi abbandonarono dopo 20 annni il Vallo di Antonino per spostarsi più a sud di circa 160 chilometri fino al Vallo di Adriano di gran lunga più difendibile. Dopo la partenza definitiva delle legioni Romane nel 453 d.C. i Pitti dovettero vedersela con i Britanni, i Sassoni, gli invasori Vichinghi e gli Scoti.
Furono questi ultimi, Celti venuti dall’Irlanda, che segnarono il loro lento ed inesorabile declino.

Con un destino simile a quello degli Etruschi essi si dissolsero nell’etnia e nella cultura dei vincitori. Su di loro cadde un oblìo secolare che solo da pochi anni si tenta di diradare. Clan di antico lignaggio come i McGregor rivendicano oggi una qualche discendenza dalla nobiltà pitta, e l’eredità che ci ha lasciato questo popolo sopravvive nelle enigmatiche pietre incise, nelle fattezze di qualche highlander bruno e nella toponomastica. Infatti prefissi come “aber” (ad esempio nella città scozzese di Aberdeen) o come “pit”, (in località minori come Pittodrie o Pitmedden) rimandano agli antichi insediamenti di quei misteriosi indigeni delle brughiere.