La battaglia di Badon Hill e il futuro della Britannia

La battaglia del Monte Badon (anche Mons Badonicus, Badon Hill o Mynydd Baddon) fu combattuta in Britannia (Inghilterra) nella decade precedente al 500 d.C. e vide contrapposti i romano-britannici e i celti da un lato e un esercito di invasori anglosassoni dall'altra che furono pesantemente sconfitti. Fu l'evento politico-militare più importante della storia inglese nei secoli V e VI, anche se non si conosce nulla di certo sulla data e il luogo della battaglia ne tantomeno i numeri delle forze schierate da entrambe le fazioni. Le fonti più antiche non riportano i nomi dei comandanti, ma a partire dal IX secolo la vittoria fu attribuita a re Artù.

Il monaco Gildas afferma nel De Excidio Britanniae che la battaglia ebbe luogo nell'anno della sua nascita, ma ciò non aiuta a individuare i nomi dei comandanti in campo. Nel Historia Regum Britanniae, testo del XII secolo, viene citato Ambrosio Aureliano come capo di unità di combattenti locali limitanei e comitatensi formate da residenti di origine romana (e non si esclude anche la presenza di cavalieri Sarmati, che nella leggenda saranno i famosi Cavalieri della Tavola Rotonda), vincitore dei Sassoni, passato dalla storia alla leggenda come Re Artù.

Ma, torniamo all'epoca dei fatti: 

la Britannia era stata abbandonata dall'esercito romano nel 410 d.C e, in un periodo piuttosto disordinato, stava subendo una sanguinosa conquista ad opera di Angli e Sassoni che si ritiene  sia stata rallentata per almeno 50 anni dall'esito di questa battaglia: la conquista riprenderà poi, tuttavia, fino alla costituzione dell'eptarchia di regni Anglosassoni che relegherà i Celti-Britanni pressoché al solo Galles ed in parte all'esodo oltremare verso la penisola dell'Armorica, che diverrà da allora Bretagna.

Quindi, su questa collina non meglio identificabile della Britannia, in data non meglio precisabile tra il 490 ed il 505 d.C., i romano-britannici, difatti guidati dal loro capo Ambrosio Aureliano, avrebbero affrontato e sconfitto duramente i Sassoni forse guidati da Aella, loro Bretwalda (Capo supremo dei Bretoni) e signore del Sussex.

Unico "cronista" contemporaneo di questi accadimenti pare essere il monaco Gildas di Rhuys che nel suo "De excidio Britanniae" ci dice anche di essere nato lo stesso anno di questa battaglia: in cronisti e scrittori posteriori, la figura di Artù, leggendario eroe dei Britanni in lotta contro i Sassoni, verrà identificata in quella di Ambrosio Aureliano che lui ci descrive in questi righi:

«"Era un uomo modesto, l'unico della razza romana che era casualmente sopravvissuto nel frastuono della tempesta (i suoi genitori, che avevano sempre indossato la porpora, erano morti con questa) che si è scatenata ai nostri giorni e che ci ha condotti assai lontano dalla virtù degli avi [...] a questi uomini, con il consenso di Dio, arrise la vittoria."»

Successivamente, con il passare degli anni e la morte di Aureliano, i Sassoni divennero i nuovi dominatori ormai saldamente insediati nell'isola e alla moneta romana, lentamente scomparsa, sostituiranno inizialmente piccole monete in oro (thrymsas) e poi piccole e curiose monete (sceattas) in argento.