Il Palazzo di Diocleziano

Dopo aver realizzato la riforma dell’Impero Romano con l’istituzione della tetrarchia, Diocleziano nel 305 d.C. abdicò e si ritirò nel palazzo che l'aveva fatto costruire sul mare presso Spalatum (oggi Spalato, in Croazia), sulle coste dalmate, dove visse sino alla morte, avvenuta nell’anno 316 d.C..

La scelta del luogo fu dovuta non solo alle origini illiriche dell’imperatore, ma anche alla bellezza dell’ambiente naturale e alla vicinanza di celebri sorgenti termali. Il palazzo di Diocleziano combina le caratteristiche di due diverse tipologie edilizie cioè quelle dell’accampamento fortificato romano e della villa rustica e presenta influenze orientali, soprattutto nelle decorazioni  architettoniche: ne risulta un complesso che si presenta esteriormente come un fortilizio, recintato da un alto muro, ritmato da torri, nel quale si aprono tre massicce porte; solamente il lato meridionale, che ospitava la residenza dell’imperatore, si apre sul mare con un loggiato. Delle quattro porte che si aprivano a metà di ogni lato del palazzo, l’Aurea e l’Argentea sono le meglio conservate.

Nella zona sud, ancora oggi integra, si trova il cosiddetto Peristilio, divenuto la più caratteristica piazza della città moderna: un vasto ambiente rettangolare scoperto, cinto sui due lati maggiori da portici ad arcate. La storia del palazzo di Diocleziano dopo il periodo romano è singolare, in quanto  si può dire che divenne progressivamente una vera e propria città. Infatti, in seguito alla minaccia degli Avari e degli Slavi già a cominciare dal VII secolo, gli abitanti di Salona (poco distante da Spalatum) si rifugiarono nel complesso fortificato, trasformando in modo graduale gli spazi interni del palazzo di Diocleziano in un nucleo urbano, fitto di abitazioni e percorso da un intrico di viuzze. E così alcuni edifici del palazzo di Diocleziano subirono una sorta di metamorfosi fino ad assumere la forma odierna, come ad esempio il tempio di Giove divenne un battistero e il mausoleo dell’imperatore una cattedrale.