Marco Aurelio, l'imperatore filosofo

L'imperatore Marco Aurelio nacque a Roma il 26 aprile 121 d.C. Conosciuto per i suoi interessi filosofici, Aurelio fu uno degli imperatori più rispettati della storia romana. Era nato in una famiglia benestante e politicamente importante. Crescendo, Aurelio era diventato uno studente di filosofia, imparando il latino e il greco. Ma il suo più grande interesse intellettuale era lo stoicismo, una filosofia che enfatizzava il destino, la ragione e l'autocontrollo. I discorsi, scritti da un ex schiavo e filosofo stoico, Epitteto, ebbero una grande influenza su Marco Aurelio.  La sua natura seria e laboriosa fu persino notata dall'imperatore Adriano.

Adriano adottò Tito Aurelio Antonino (che sarebbe stato conosciuto come l'imperatore Antonino Pio) per succedergli come imperatore.  Adriano fece anche in modo che Antonino adottasse Marco Aurelio e il figlio del suo precedente successore. Intorno all'età di 17 anni, Marco Aurelio divenne figlio adottivo di Antonino. In questo periodo lavorò al fianco del padre adottivo mentre imparava le modalità di governo e degli affari pubblici.

Nel 140 Aurelio divenne console, o capo del senato, un incarico che avrebbe ricoperto altre due volte nella sua vita. Col passare degli anni, ricevette più responsabilità e poteri ufficiali, evolvendosi in una forte fonte di supporto e consulenza per Antonino. Aurelio continuò anche i suoi studi filosofici e sviluppò un interesse per la legge.

Insieme alla sua fiorente carriera, Aurelio sembrava avere una vita personale soddisfatta:  Sposò Faustina, la figlia dell'imperatore, nel 145. Insieme ebbero molti figli, anche se alcuni non vissero a lungo. I più noti sono la figlia Lucilla e il figlio Commodo.

Dopo la morte di Antonino Pio nel 161 d.C., Aurelio salì al potere e fu ufficialmente conosciuto come Marco Aurelio Antonino Augusto. Mentre alcune fonti indicano che Antonino lo scelse come suo unico successore, Aurelio insistette sul fatto che suo fratello adottivo fosse il suo corrispettivo. Suo fratello, lo ricordiamo, era Lucio Aurelio Verus Augustus (di solito indicato come Verus o Vero).

A differenza del pacifico e prospero dominio di Antonino Pio, il regno congiunto dei due fratelli fu segnato da guerre e malattie. Negli anni '60 del II secolo, combatterono con l'impero dei Parti per il controllo delle terre in Oriente. Vero supervisionò lo sforzo bellico mentre Aurelio rimase a Roma. Gran parte del loro successo in questo conflitto è stato attribuito ai generali che combattevano sotto Vero, in particolare Avidio Cassio che, successivamente venne nominato governatore della Siria.  I soldati di ritorno da questa campagna portarono con sé un qualche tipo di malattia a Roma (che di seguito prenderà il nome di Peste Antonina), che si diffuse per diversi anni nell’Impero e spazzò via una gran parte della popolazione.

Alla fine della guerra contro Parti, i due sovrani dovettero affrontare un altro conflitto con le tribù germaniche alla fine degli anni '60 del II secolo. Le tribù tedesche attraversarono il Danubio e attaccarono e saccheggiarono diverse città romane tra cui la famosa Aquileia.  Dopo aver raccolto i fondi e le truppe necessarie, Aurelio e Vero partirono per combattere gli invasori. Vero, però, morì nel 169 d.C., quindi Aurelio avanzò da solo, respingendo le tribù germaniche.

Nel 175, affrontò un'altra sfida, questa volta per la sua stessa posizione: dopo aver sentito la voceria che Aurelio fosse mortalmente malato, Avidio Cassio rivendicò il titolo di imperatore per se stesso. Ciò costrinse Aurelio a recarsi in Oriente per riprendere il controllo, ma non dovette combattere poiché Cassio fu assassinato dai suoi stessi soldati. Quindi Aurelio fece il giro delle province orientali con sua moglie, ristabilendo la sua autorità e, purtroppo, Faustina morì durante questo viaggio.

Mentre combatteva ancora una volta contro le tribù germaniche, Aurelio fece di suo figlio Commodo il nuovo imperatore nel 177 d.C. Insieme combatterono contro i nemici settentrionali dell'impero. Aurelio sperava persino di estendere i confini dell'impero attraverso questo conflitto, ma non visse abbastanza a lungo per vedere questa visione fino al suo completamento.

Marco Aurelio morì il 17 marzo del 180 d.C. Suo figlio Commodo, divenuto imperatore, pose presto fine agli sforzi militari del Nord. Marco Aurelio, tuttavia, aldilà delle guerre che intraprese, è ricordato per la sua natura contemplativa e il suo dominio guidato dalla ragione.  Infatti una raccolta dei suoi pensieri è stata pubblicata in un'opera chiamata “Meditazioni”(o anche “Pensieri” o “Ricordi”). Basandosi sulle sue convinzioni stoiche, l'opera è piena delle sue note sulla vita.