Scolacium, la colonia di Minerva

Edificata da coloni greci e passata prima ai Brettii e poi ai Romani, che ne fecero una fiorente colonia, l’antica Scolacium domina la costa ionica, specchiandosi nelle acque del golfo di Squillace.

Sulla costa ionica, affacciata sul golfo di Squillace a Roccelletta, nei pressi di Borgia (in provincia di Catanzaro), sorgeva l’antica città di Scolacium, chiamata in seguito anche Minervium o Colonia Minervia. Fondata da coloni greci a settentrione di Caulonia (Kaulon) con il nome di Skylletion, la cittadina divenne colonia romana a partire dal 123 a.C. Il centro greco è citato già da Strabone e il suo mito di fondazione è collegato, come quello di altre città della nostra penisola, alle vicende della Guerra di Troia.

Secondo una versione del racconto, la città sarebbe stata fondata da Ulisse, naufragato lungo la costa, mentre un altro mito cita come fondatore l’ateniese Menesteo, finito in Italia durante il ritorno da Troia. Storicamente, tuttavia, pare che il ruolo di fondatori effettivi spetti agli abitanti dell’antica Crotone, che si batterono a lungo con i vicini di Locri per assumere il controllo dell’istmo di Catanzaro e quello, assai lucroso, dei traffici marittimi locali. Più che una cittadina vera e propria, Skylletion era una sorta di presidio militare. Più tardi, passò sotto il controllo dei Brettii, antico popolo di stirpe italica che abitò la quasi totalità dell’odierna Calabria. Era il IV secolo a.C. quando la cittadina decadde, per rinascere, poi, con la conquista romana e la colonizzazione a opera di Gaio Sempronio Gracco, il famoso tribuno della plebe. Ribattezzata Scolacium, a imitazione del precedente nome greco, la città romana ebbe vita prospera e conobbe una fase di grande sviluppo economico, urbanistico e architettonico durante il I secolo d.C. All’epoca del principato di Nerva, nel 96-98, venne fondata una nuova colonia, con il nome di Colonia Minerva Nervia Augusta Scolacium. In epoca bizantina, la città diede i natali a Cassiodoro (487-583), grande letterato della tarda romanità, a cui si devono moltissime opere enciclopediche ed erudite. Il declino del centro cominciò durante la Guerra greco-gotica del VI secolo, e la città fu abbandonata definitivamente nell’VIII secolo, allorché gli abitanti si trasferirono sulle alture vicine.

Oggi, sul sito dell’antica città greco-romana sorge il Parco Archeologico di Scolacium. Del centro rimangono importanti resti archeologici, che mostrano l’impianto della colonia romana con i suoi monumenti più importanti, tra cui spiccano avanzi di strade lastricate, acquedotti, mausolei e luoghi di sepoltura. Restano visibili anche la basilica e le terme. Il teatro si appoggia su un declivio, alla maniera greca, e poteva ospitare circa 5.000 spettatori; fu costruito nel I secolo d.C. e rinnovato con una nuova scena all’atto della rifondazione della colonia da parte di Nerva, ma subì ulteriori rinnovamenti fino al IV secolo. Dall’area del teatro proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi archeologici, tra cui spiccano frammenti architettonici e importanti gruppi scultorei. Poco distante si trovava l’anfiteatro per i giochi, la cui costruzione risale all’epoca dell’imperatore Nerva.