La battaglia del Monte Graupio

La battaglia del Monte Graupio (84 d.C.) fu combattuta nell'attuale Scozia e vide contrapposte le forze romane guidate dal governatore Gneo Giulio Agricola, ai Caledoni del re Calgaco, di cui lo storico Tacito tramanda un accorato e poco credibile discorso contro l'imperialismo:

<<”…Noi, al limite estremo del mondo e della libertà, siamo stati fino a oggi protetti dall’isolamento e dall’oscurità del nome. Ora si aprono i confini ultimi della Britannia e l’ignoto è un fascino: ma dopo di noi non ci sono più popoli, bensì solo scogli e onde e il flagello peggiore, i Romani, alla cui prepotenza non fanno difesa la sottomissione e l’umiltà. Razziatori del mondo intero, adesso che la loro sete di devastazione ha reso esausta la terra, vanno a cercare anche in mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare; loro soli bramano di possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; Fanno il deserto, e lo chiamano pace.”»                                                                                                              

(Tacito, Agricola,30)

Dopo aver evitato per anni lo scontro diretto coi romani, i caledoni furono ora costretti alla battaglia, perché gli invasori erano penetrati in profondità nelle loro terre ed erano riusciti a tagliarli fuori dai loro depositi, proprio quando erano pieni di viveri. I caledoni non ebbero quindi scelta: combattere o morire di fame durante il successivo inverno.

Pur con i rinforzi, i romani erano inferiori di numero alle truppe dei caledoni. Si stima che 20.000 fra romani e ausiliari abbiano affrontato oltre 30.000 guerrieri caledoni, accompagnati dalle famiglie.                                 

Agricola schierò in prima linea gli ausiliari, affiancati dalla cavalleria, mentre le legioni rimasero defilate nelle retrovie. Gli ausiliari, Batavi e Tungri, si distinsero particolarmente, le forze dei Pitti furono accerchiate dalla cavalleria, dando inizio ad un vero massacro.         

Secondo Tacito, i caledoni persero 10.000 uomini, i romani appena 360.

Dopo questa battaglia finale, Agricola aveva finalmente sottomesso tutte le tribù della Britannia, in realtà la pacificazione richiese ancora molti anni e la costruzione di numerosi avamposti, anche perché Agricola e le sue truppe furono richiamati in altre zone dell’Impero e al suo posto fu inviato Sallustio Lucullo. Forse fu necessità o forse imprudenza o, come afferma Tacito, l'invidia di Domiziano. Sta di fatto che in questo modo Roma perse l'iniziativa, lasciando ai caledoni la possibilità di riorganizzarsi.

Il luogo esatto della battaglia è ancora oggi impreciso: alcuni storici sostengono che si svolse nella zona delle Highlands, vicino ad Aberdeen, altri invece situano il Monte Graupio più a sud, nell'area di Perth.                      

Una cosa è sicura riguardo questo scontro campale: la battaglia del Monte Graupio, segnò uno dei punti più a nord mai raggiunto dalle forze romane, sia nel contesto della Britannia sia in generale.